A F R E S U E F O G U
45° 42′ 32.616”N 9° 40′ 46.38”E
Incendiario si vive.
Con la placida irrequietezza di chi pone i piedi a palmo bene aperto sulla terra nuda. A spegnere l’incendio del pensare doloso. Ad accendere e mantener viva la brace che vive di ardore sottostante, ma non mai sottaciuto.
A Fresu e Fogu metteremo ogni landa trovata e ritrovata.
Perché il peregrinare ci è d’ossigeno riserva, inesauribile.
E noi inesausti, a Fresu e Fogu metteremo ogni landa. Ed ogni landa è di ogni animo pellegrino.
Incendiari si ha da vivere.
Colmi d’umore a riversar su Fogu, per spegnimento di riaccensione.
Tramiti di rabbiosa gioia colloquiale.
A Fresu e Fogu metteremo ogni landa.
Attraverseremo i mari, sia pur di terra compatta composti. A caccia di effetti di sottobosco e ad acchiappo di nuvole che scherzano a riempimento e dissolvenza.
Si vive incendiari.
Placidi ed irrequieti.
A spegner il pensare doloso.
Ad accendere e mantener viva la brace che sottacere non sa.