B E N E C H A R L I E: I Fabbricanti di Blues

#risvolti

45° 27′ 55.634″ N, 9° 11′ 11.457″ E

Ci siamo finiti un po’ tutti.

A terra.

A poggiare il volto su un fianco. Senza più alcuna voglia di ascoltare. Nella vana speranza di un silenzio e della sua naturale forza di liberazione.

E una volta a terra, senza più alcuna voglia di ascoltare, abbiamo scoperchiato lo sguardo.

E nel piano inclinato abbiam preso a riconoscere, pur fioche, pur così distanti, le primissime luci della liberazione. Nel piano inclinato gli angoli, con giusta dignità, si dimostrano i luoghi perfetti per la rigenerazione.

Via dal centro, sia esso più o meno esatto.

A far degli angoli la confortevole dimora più ancora che il difensivo rifugio. Dimora di nuova partenza.

Anche soltanto di sguardo appena scoperchiato.

Il Blues cucina prelibatezze negli angoli del piano inclinato.

E la sincerità del Bluesman sta in quel modo, così poco controllabile, di reclinare il capo per ogni dove.

Quel modo.

Quel modo di contorcere parti del corpo, senza un ordine.

In assenza di un disegno preciso.

Negli occhi la certezza di riconoscere le primissime luci della liberazione.

E in quelle luci, con gran esito di sostanza, dar principio alla rigenerazione.

Ci siamo finiti un po’ tutti.

A terra.

E a terra abbiam poggiato il volto su un fianco.

Con gli occhi colmi di desiderio di ascoltare il blues.

Pronti a scoperchiare l’animo.

Grazie per queste primissime luci, Ben.

Grazie per queste primissime luci, Charlie.

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