E S E M I l a n o

#manuinfatti

45° 27′ 50.98″ N, 9° 11′ 25.21″ E

Semenza.

Ma non si tratta di ricominciare con un salto all’indietro.

Si tratta di riprendersi la libertà e la consapevolezza di seminare.

E testimoniare che la trasformazione del paesaggio è la vocazione prima dell’umano genere in antitesi alla sua vocazionale degenerazione.

Trasformare il paesaggio facendosi osservatori rispettosi e attori vigorosi della sua trasformazione.

Occorre quindi – lo si apprende per semplice camminamento nei meandri a portata di passo nel ventre scoperto della città – occorre quindi rivitalizzare il senso tattile per i semi.

Comprenderne le peculiarità che non son certo visibili all’abito ed alla forgia. Occorre sentire la potenza delle semenze ed il loro discorso ordinato al divenire.

Nella semenza si conservano le idee primordiali.

Le idee primordiali poi abbisognano di mani che hanno accuratamente – e senza alcuna discontinuità di cura – trattenuto gli insegnamenti e le testimonianze.

Mani che si lasciano guidare dall’esperienza e che si lasciano animare dalla spregiudicatezza della curiosità.

Mani che non esitano ad immergersi. E a testimoniare.

A ritrovare il seme, affondato ad arricchirsi dei risvolti che la terra, per lunga e continua azione dell’acqua, interiorizza per la vitale prospettiva della fioritura.

Così – e lo si apprende per semplice camminamento nei meandri a portata di passo nel ventre scoperto della città – così fiorisce la trasformazione del paesaggio.

La scienza prima della testimonianza dei Risvolti.

Che nei ManuInfatti trovano voce.

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