M O R I M O N D O
Con le Mani. Infatti. Provate a smarrirvi nella razionalità indotta del reticolo viario della pianura.
Provate a farlo badando a far vostra, nel più intimo significato di farlo, la silenziosa propensione della pianura a sfociare rabbia nel mare o a quietarla elevandosi dolcemente a collina.
Provate a farlo in quel fazzoletto di terra e foschia che sa essere nebbia di nuvolosa consistenza.
Là dove il là perde senso. Smarritevi attorno a Morimondo. Smarritevi attorno ad un ManuInfatto che si fa sintesi della innata capacità di gettar seme.
Vi chiederete come può accadere che la Provenza sia così vicina. Aggirate l’abbazia. E fatelo più di una volta. Aggiratela e in essa inoltratevi. Siate resistenti alla disperante limitazione dei suoi accessi. Non dipende da alcun segreto. Soltanto semplice incuria che si mescola tristemente alla impotenza di chi vorrebbe dar valore e far risplendere quotidianamente negli occhi degli smarriti visitatori.
Molti ci arrivano appunto per smarrimento.
Troppa piana somiglianza di strade e paesaggi. Ed in quella somiglianza, in quella unità di intenti dei colori e delle consistenze c’è grande manifestazione della Natura nella sua incessante forgiatura di rappresentazioni vive e viventi.
E’ un piccolo mondo. Come ogni piccolo mondo tiene dentro tutto quanto il mondo. Quello conosciuto e quello ancora da esplorare.
Smarritevi attorno a Morimondo.