L A M A N O D E L L A T E R R A
La Mano della Terra.
Opera per manifestazioni periferiche.
Lontano dagli sguardi.
Opera per dare sollievo al vero disinteresse.
Uscite da voi e sbagliate direzione.
Seguite le curve fino a vederle restringersi a misura di timore.
Poi raggiunte le pendici di quel piccolo ponte svoltate sulla minuta ghiaia e fate scorcio rettilineo a margine della strada ferrata.
Lasciate che l’umidità vi vesta ancor prima di raggiungere quell’apparenza di inizio.
Poi vivetela liberamente come fine. Lasciate che vi inganni proponendovi una spiegazione mediana.
E scovate a passo lento le insenature. Scaraventati a Nord e così a Nord da dimenticare.
Tornate all’acqua.
In quella ipnosi subitanea la scoperta avverrà per naturalezza.
Trascinati.
Eppure tutta quella dolcezza. Senza strappi. Semplice inarrestabile inviluppo.
Un invito ad operare coniugando le proprie mani con la Mano della Terra.
Che opera per manifestazioni periferiche.
Si allontana sempre dagli sguardi.
Solleva gli elementi alla attenzione del vero disinteresse. Si fa uscio in campo aperto.
Uscite da voi e scorrete la pianura come quel film che vi lasciò d’incanto.
Scorretela e rinvenite una risorgiva ed il suo prodigioso abito di fontanile.